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Parco del Delta del Po

Il Delta del Po è a sud est di Padova, tra le province di Rovigo e Ferrara. Un ambiente affascinante e indimenticabile. Gli spazi aperti fino all’orizzonte, le distese di grano che ondeggia al sole mosso dal vento, la laguna, il mare, gli uccelli acquatici sono spettacoli naturalistici imperdibili.
Si prende la statale Romea e superate le uscite per Rosolina, Taglio di Po e Porto Viro si abbandona la statale per entrare direttamente nel territorio del Delta in direzione Bosco della Mesola. Nel giro di pochi km avanzando nell’entroterra del Delta si viene catapultati in zone semideserte con rare case e piccolissime frazioni disseminate qua e là. Più si va avanti e più diventa forte l’odore della laguna, inconfondibile. Si incominciano a vedere le eleganti silhouette degli aironi e di altre specie di uccelli. Comunque per farsi un’idea di quali e quante specie siano presenti sul territorio del Delta si può consultare questo sito: https://www.parcodeltapo.org/pagina.php?id=239 ma le librerie sono ben fornite di guide tematiche ad hoc.

Le strade del Delta invitano ad andare piano per gustare il paesaggio, la flora e la fauna. Occorre portarsi dietro la macchina fotografica con un buon teleobiettivo se si vuole cogliere qualche immagine in lontananza di uccelli che nidificano o che vanno in cerca di cibo. Per visitare il Delta si può fare riferimento all’itinerario descritto sotto. C’è però una possibilità speciale. Lasciare il mezzo di trasporto e imbarcarsi su una delle numerose motonavi che propongono il tour del Delta navigando i bracci del Po che si getta nel mare Adriatico di lì a pochi km. La navigazione è molto piacevole, rilassante e permette un angolo di visuale insolito e originale rispetto alla strada asfaltata perchè non dovendo guidare ci si può concentrare al meglio sulla natura circostante. Per gli amanti della buona cucina sulle motonavi viene servito anche un pranzo a base di pesce. Il tutto ha costi più che abbordabili, ma ne vale la pena.
Il tour completo del delta seguendo il percorso proposto nella cartina porta via tutta la giornata. Ma ne vale assolutamente la pena.

Itinerario suggerito

Gli itinerari nel delta del Po presenti in rete o sulle riviste specializzate sono tanti. Noi ne abbiamo ripercorso uno in auto seguendo i suggerimenti  di alcuni di questi. Il punto di partenza è il Castello estense di Mela, in provincia di Ferrara, imponente struttura costruita nel 1586, in origine residenza di caccia del duca Alfonso II d’Este, caratterizzata dalle quattro torri merlate, già visibile dalla statale è un bell’esempio di architettura fortificata.  Il nostro itinerario, partendo da questa meravigliosa cornice, attraversiamo la statale Romea. Percorrendo un bel viale alberato di pioppi cipressini e pini marittimi ci introduciamo nel paesaggio mesolano.

Percorsi appena tre km attraversiamo il Bosco di Santa Giustina che si estende su una superficie di circa 101 ettari. Esso, insieme al Boscone della Mesola, rappresenta la parte residua dell’esteso complesso di foreste termofile litoranee che nel medioevo si estendevano lungo la costa adriatica fino alla foce del Tagliamento.

Proseguendo verso sud ci si imbatte in una costruzione, Torre Abate, una struttura idraulica costruita nel 1569 durante la grande bonificazione estense. Era utilizzata anche come torre di guardia e faceva parte della muraglia che proteggeva la tenuta di Mesola.
Proseguiamo attraversando il piccolo borgo di Alberazzo e raggiungiamo la S.P. 27, svoltiamo a sinistra verso Goro. Per chi volesse visitare il Boscone della Mesola e deviare dal nostro itinerario è possibile imboccare dopo 900 mt una piccola strada asfaltata, che conduce direttamente all’ingresso del Boscone. Qui è possibile sostare e noleggiare biciclette. Il consiglio è comunque quello di valutare bene i tempi, la visita al Boscone, in genere richiede un tempo adeguato.

Appena usciti dal bosco proseguendo verso Est, dopo pochissimi chilometri raggiungiamo la sommità dell’argine del Po di Goro, il ramo più meridionale del delta del Po. Formatosi con la rotta (alluvione) di Ficarolo del 1152 che ha di fatto determinato la conformazione del “delta moderno” il Po di Goro è uno dei rami più suggestivi. E’ facile verificare che il livello dell’acqua è ben più alto del livello della campagna circostante. Entriamo finalmente in Goro, paese di pescatori, famoso per il suo porto e punto di riferimento per la pesca della vongola. Ripartiamo in direzione Gorino, per raggiungere il primo ponte di barche (o chiatte), costruito appunto con l’utilizzo di grosse barche che sorreggono la carreggiata. Pagato il pedaggio completiamo l’attraversamento e guadagniamo la sommità arginale. Ora siete veramente nel delta del Po e precisamente nell’Isola di Ariano. Raggiunta la sommità arginale ci dirigiamo verso est. In questo tratto del fiume, trovandoci sull’argine nord, è molto facile imbatterci in spettacolari controluce valorizzati dai riflessi dell’acqua del fiume, da catturare con la macchina fotografica. Guardando verso sud, oltre l’argine ferrarese i canneti e gli specchi d’acqua che circondano la Sacca di Goro offrono il riparo a numerose specie di uccelli, quali aironi, garzette, cormorani da fotografare. Ora possiamo ripartire, scendendo dall’argine proseguiamo per l’unica strada a nostra disposizione, ora il contatto con il territorio è più deciso, siamo nell’estremo lembo dell’Isola di Ariano.

Svoltiamo a destra e raggiungiamo il secondo ponte di barche sul Po di Gnocca, anche qui si deve pagare il pedaggio, procedere a passo d’uomo ed attraversare. Siamo a Santa Giulia, piccola frazione del Comune di Porto Tolle, proseguiamo verso est lungo l’argine. Il paesaggio è affascinante, il Po sulla destra con i suoi pioppi, salici e canneti, l’Isola della Donzella sulla sinistra. Dopo pochi chilometri percorsi sull’argine arriviamo alla Sacca degli Scardovari, una sorta di golfo marino delimitato a sud dalla foce del Po di Gnocca ed a nord dalla foce del Po di Tolle. I suoi bassi fondali favoriscono l’allevamento di cozze, vongole e delle famose e preziose ostriche rosa, prodotti diventati in poco tempo una fonte di reddito importantissimo per le genti del delta. La strada che costeggia la sacca è lunga ma si possono fare ottime fotografie durante il percorso.  La Sacca di Scardovari è meta ideale per il birdwatching. Ripartiamo verso est, dove ben presto oltre alle morbide vedute paesaggistiche, è possibile ammirare le caratteristiche cavane, costruite nelle vicinanze degli allevamenti dei mitili, sono casette che i pescatori utilizzano per il ricovero delle barche, delle attrezzature di pesca, nonché per i servizi di minima. Stiamo completando il giro della Sacca di Scardovari, siamo molto vicini al mare. Abbiamo l’opportunità di effettuare una sosta per visitare le spiagge di Barricata. La recente costruzione del vicino villaggio turistico ha compromesso l’aspetto selvaggio che caratterizzava anche la spiaggia principale, per questo il consiglio è di inoltrarvi a piedi nella parte sud, verso la Spiaggia delle Conchiglie, raggiungibile dallo stesso argine che completa la Sacca con accesso pedonale. Superato il vicinissimo stabilimento balneare, seguendo la battigia, a poche decine di metri, vi troverete a passeggiare fra legni e relitti portati dal mare. Proseguendo verso nord lungo la S.P. 38 in direzione Porto Tolle, ed attraversando il maestoso Po di Venezia (Po Grande) raggiungeremo il paese di Pila che lasceremo sulla sinistra per dirigerci lungo l’argine verso il Villaggio dei Pescatori.  Una fila di baracche e pontili, addossate alla riva del fiume, evocano il duro lavoro che l’uomo ha da sempre dovuto affrontare in quel rapporto stretto di rispetto con il fiume ed il mare.  Appena al di là del fiume la ciminiera dell’ex centrale termoelettrica, ora demolita. Ci dirigiamo verso Boccasette, situata nell’isola di Ca venier, è una piccola frazione di Porto Tolle. Boccasette è anche meta ideale per gli amanti del Birdwatching dato che le valli, la spiaggia e gli scanni sono abitati da una grande e variegata quantità di animali. Superato il paese in prossimità dell’argine teniamo la destra, dopo poche centinaia di metri ci troveremo nel sistema vallivo di Valle Ripiego e Valle Chiusa. La strada si snoderà attraverso le valli regalandovi scorci di natura vera. Non vi sarà difficile imbattervi in aironi, garzette ed anatidi da immortalare con la macchina fotografica.  Con un po’ di fortuna, quando la luce cala e tutto si colora, il volo dei fenicotteri si staglia nel cielo.  Proseguiamo per altri 3 km e raggiungiamo il parcheggio della Spiaggia di Boccasette. Situata sull’isolotto di Boccasette è raggiungibile attraverso un ponticello pedonale. La vista del mare, gli ampi spazi, la sabbia bianca ed il retroterra assolutamente unico rappresentano la conclusione del  viaggio.